mercoledì 4 ottobre 2017

FABRIZIO GIULIMONDI: "IL PROBLEMA DELLE ARMI NEGLI STATES, IN EUROPA E IN RUSSIA"


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Una media di oltre 30.000 morti l’anno da armi da fuoco: 10.000 omicidi, 20.000 suicidi e 500/1000 incidenti involontari.
A parte l’attacco dell’11 settembre 2001 quando morirono 2689 persone, nel periodo 2004-2013 il Dipartimento di Stato e i Centers for Disease Control and Prevention ha contato 316.545 morti da arma da fuoco contro 36 vittime di attacchi terroristi.
Un milione sono i fucili d’assalto simile a quello usato nell’attentato di Las Vegas detenuti legalmente o illegalmente da civili.
300 milioni le pistole automatiche in circolazione con una media di 90 ogni 100 abitanti ma la percentuale di famiglie in possesso di armi in casa sta calando.
Dal 51% del 1980 e con un picco di 53% nel 1995 al 36% del 2016.
West e Sud i più armati: in testa Wyoming e Mississippi
Il vecchio West e il profondo Sud sono le due zone in cui le armi circolano di più.
Ai vertici di questa speciale classifica c'è uno degli Stati meno popolosi degli Usa: si tratta del Wyoming, dove la percentuale di persone che possiede almeno un'arma sfiora il 60% (59,7).
Poco sotto due Stati vicini: il Montana 57,7% e il South Dakota 56,6%.
Tra Bibbia, predicatori e molti fucili, anche il profondo Sud si arma.
In testa il Mississippi con il 55,3%, seguito da Alabama a 51,7% e Luisiana (44,1%).

CLASSIFICA RIBALTATA PER HAWAII E NJ. 

Al lato opposto della graduatoria ci sono le pacifiche isole Hawaii dove solo il 6,7% dei residenti possiede un'arma.
Tornando nel continente gli Stati con meno pistole sono i primi dell'Unione con in testa il New Jersey (12,3%). Tassi bassi anche per i vicini Massachusetts (12,6%), Rhode Island (12,8%) e Connecticut (16,7%).

Mortalità per armi da fuoco: 10 morti ogni 100 mila persone

Se il valore della mortalità in tutto il Paese è di 10,54 persone uccise da una pistola o fucile su 100 mila abitanti, ci sono comunque dei picchi dove le armi sono più diffuse.
IN TESTA LA LOUISIANA. 
Situata al secondo posto come numero di armi da fuoco pro capite tra gli Stati del Sud, la Louisiana conquista il triste primato di Stato americano con il più alto tasso di mortalità per armi da fuoco con un valore di 19 vittime su 100 mila.
Alle sue spalle altri due Stati del Sud, il Mississippi (18,3) e Alabama (16,9). Fra i Paesi del Nord, come nella classifica sul possesso delle armi, 'vince' ancora una volta il Wyoming, seguito del Montana.
I PIÙ SICURI HAWAII E RHODE ISLAND. 
Lì dove circolano meno armi ci sono anche meno morti legati al loro possesso. È il caso delle Hawaii (2,6) e di Rhode Island (3). In generale tutti gli Stati del Nord est del Paese hanno un tasso molto basso rispetto alla media nazionale, come il Massachusetts (3,2) e Connecticut (5). 

La sparatoria di Orlando con i suoi 50 morti e 53 feriti è stata la sparatoria di massa più sanguinosa degli Stati Uniti, prima di Las Vegas, nella scuola di Sandy Hook in Conneticut nel 2012.

Da quest'ultimo massacro in poi, fino ai tragici fatti della Florida, negli Usa ci sono state 998 sparatorie di massa per un totale di 1.105 morti e 3.929 feriti.

MENO COPLITI GLI STATI CON PIÙ ARMI.
In generale gli Stati più colpiti sono stati quelli del Nord-Est e quelli del Sud, soprattutto Alabama e Florida.
Ma ci sono state diverse vittime anche a Ovest, in particolare nella bassa California.
Diversamente da come si potrebbe pensare, gli Stati che non hanno registrato questo tipo di tragedie sono quelli con il maggior numero di armi in circolazione come Wyoming, Montana, Idaho, Nord e Sud Dakota.
A SPARARE SONO SOPRATTUTTO BIANCHI. Secondo il sito Statistico.com oltre il 61% delle sparatorie dal 1982 a oggi è stato realizzato da bianchi, mentre solo il 15,27% è stato perpetrato da afroamericani.
Percentuale che scende al 8,33% nel caso di asiatici e solo al 5,5% per quanto riguarda i latinoamericani.
Le armi come i fucili automatici non hanno un utilizzo per la caccia o tiro a segno ma esclusivamente per uccidere persone nel minor tempo possibile: Un AR16 nuovo al costo di uno smartphone di ultimissima generazione garantisce tre colpi al secondo. 180 al minuto.
Stephen Paddock aveva con se 19 fucili.

Dati in Europa: in Germania 25 milioni di armi. Un terzo delle sparatorie di massa avviene negli Stati Uniti, ma l'Europa non è immune ai conflitti a fuoco.
ITALIA FERMA A 7 MILIONI.

Con 25 milioni di armi regolarmente registrate, il primo Paese d'Europa per numero di pistole e fucili in circolazione è la Germania.
Subito dietro la Francia con 19 milioni e l'Italia con 7 milioni.

PRO-CAPITE, FINLANDIA IN TESTA. Se la Germania è la prima per numero di armi da fuoco, il dato più sorprendente riguarda il possesso pro-capite.
Guardando il numero di armi per abitante si scopre che la Scandinavia è una terra armata.
In particolare all'interno dell'Unione europea la Finlandia ha 45,3 armi ogni 100 abitanti.
Alle sue spalle la Svezia con 31,6. Più sotto invece i Paesi dell'Europa centrale come la Francia (31,2) e la Germania (30,2). SOLO 15ESIMA L'ITALIA. Tra i grandi Paesi molto indietro l'Italia che ha solo 11,9 armi ogni centro abitanti che precede la Spagna (10.4) e la Gran Bretagna (6.5). LITUANIA E ROMANIA IN CODA. Il fondo della classifica va ai Paesi baltici e quelli dell'Est Europa, in particolare Lituania e Romania, entrambe a 0,7. Poco sopra Polonia e Olanda, rispettivamente a 1,3 e 3,9. 

Mortalità in Europa: maglia nera per l'Italia

La Germania ha il numero di armi più alto, la Finlandia il numero maggiore di pistole e fucili per cittadino, eppure all'Italia spetta il primato più triste: quello del maggior numero di omicidi per arma da fuoco.
Con un tasso di 0,71 assassinii su 100 mila abitanti l'Italia stacca tutti.
Alle sue spalle un altro insospettabile: il Belgio con 0,68 morti.
Numeri alti anche per la Bulgaria con 0,67.
ROMANIA E FRANCIA LE MENO INSANGUINATE. Basta attraversare il confine verso Nord dalla Bulgaria per entrare nel Paese europeo con il minor numero di morti da arma da fuoco: è la Romania, che ha un tasso di mortalità di appena lo 0,02. Poco sopra ci sono la Francia e la Gran Bretagna che fanno segnare a testa 0,06 e 0,07. Bene anche l'Austria (0,1) e la Spagna (0,3). Da rilevare invece un tasso leggermente alto per i Paesi scandinavi con la Finlandia a quota 0,45 e la Svezia a 0,41.

Sparatorie in Ue: in Russia il maggior numero di morti e feriti

Il bilancio delle sparatorie di massa in Europa nei primi mesi del 2016 è di 20 morti e 70 feriti.
Con alle spalle la tragedia di Parigi del 13 novembre 2015, il Paese che ha pagato il debito di sangue più alto è stata la Russia con sei sparatorie per un totale di 12 morti e 15 feriti.
Al secondo posto un Paese senza pace, la Francia con tre scontri a fuoco e tre morti.
In Italia il maggior numero di sparatorie è legato alla malavita organizzata.

Il più grave attacco in Europa fu quello del 22 luglio 2011 volti ad attaccare il governo della Norvegia, e la popolazione civile avvenuti nella città di Oslo e sull'isola di Utøya il 22 luglio 2011, che causarono in totale settantasette vittime.

Nella storia Usa si possono contare 20 stragi o gravi episodi di violenza legati alle armi.
1)   Il massacro del Pottawatomie avvenne nella notte tra il 24 ed il 25 maggio 1856. In reazione al saccheggio di Lawrence in Kansas operato dai militanti pro-schiavismoJohn Brown ed un gruppo di coloni abolizionisti (alcuni dei membri dei Pottawatomie Rifles) uccisero cinque coloni a nord del Pottawatomie Creek nella contea di Franklin (Kansas). Fu uno dei molti sanguinosi episodi avvenuti in Kansas prima della guerra di secessione americana, divenuti noti come Bleeding Kansas (Kansas sanguinante). Il Bleeding Kansas fu dovuto in gran parte al compromesso del Missouri ed al Kansas-Nebraska Act.
2) Il massacro di Sand Creek (chiamato anche massacro di Chivington o battaglia di Sand Creek) si verificò il 29 novembre 1864, nell'ambito dei più vasti eventi della guerra del Colorado e delle guerre indiane negli Stati Uniti d'America. Un accampamento di circa 600 nativi americani membri delle tribù Cheyenne meridionali e Arapaho, situato in un'ansa del fiume Big Sandy Creek (oggi nella Contea di Kiowa nella parte orientale dello Stato del Colorado), fu attaccato da 700 soldati della milizia statale comandati dal colonnello John Chivington, a dispetto dei vari trattati di pace firmati dai capi tribù locali con il governo statunitense. Visto lo scarso numero di guerrieri armati e capaci di difendersi presenti nel campo, l'attacco dei soldati si tradusse in un massacro indiscriminato di donne e bambini, con un numero di morti tra i nativi stimato tra le 125 e le 175 vittime (oltre ad altri 24 morti e 52 feriti tra gli stessi militari attaccanti); come riferito da molti testimoni oculari, i corpi dei nativi uccisi furono scalpati e in molti casi ripetutamente mutilati da parte dei soldati.
3)   Il massacro di Ludlow (località ad una ventina di chilometri da Trinidad, nella contea di Las AnimasColorado) avvenne il 20 aprile 1914, a seguito della feroce repressione degli scioperi dei minatori da parte delle guardie private dei proprietari delle miniere, guidati dalla Colorado Fuel and Iron Company della famiglia Rockefeller, spalleggiata dalla Guardia Nazionale, che si astenne dall'intervenire, assistendo sul posto alla carneficina. Furono ventuno le persone uccise dai miliziani, fra cui dodici fra donne e bambini: fu il crimine di Stato USA più efferato contro la lotta sindacale dei minatori, che coinvolse fino a dodicimila lavoratori e durò dall'autunno del 1913 fino al dicembre 1914.
4)   Il massacro della miniera di Columbine è un tragico evento che accadde il 21 novembre 1927 nella città di SereneColorado, quando alcuni minatori della miniera Columbine in sciopero vennero attaccati a colpi di mitragliatrice. Lo sciopero era stato proclamato dal sindacato IWW (Industrial Workers of the World, cioè Lavoratori industriali del mondo). Lo sciopero durava da cinque giorni, e gli scioperanti organizzavano ogni mattina picchetti e cortei interni perché la Columbine era una delle poche miniere di carbone dello Stato che non avesse fermato la produzione. Il 21 novembre 1927 circa cinquecento minatori, alcuni con moglie e figli, arrivarono alla porta nord appena prima dell'alba, portando con loro tre bandiere americane. Nei giorni precedenti, per disposizione di Josephine Roche, figlia dell'appena scomparso proprietario della compagnia Rocky Mountain Fuel agli operai dei picchetti erano stati serviti caffè e biscotti. Ma quel mattino gli scioperanti trovarono ad aspettarli l'appena ricostituita polizia di stato del Colorado, i cui membri erano anche chiamati rangers, che sbarrò loro il passo. I minatori rimasero sorpresi nel vedere uomini in borghese armati di pistole automatiche, fucili antisommossa e gas lacrimogeni. Guardie della compagnia armate di fucili, posizionate in cima alla miniera coprivano i rangers il cui capo, Louis Scherf, chiese gridando agli scioperanti chi fossero i loro capi. "Siamo tutti capi!", risposero. Louis Scherf sparò due colpi della sua 45 sopra le teste dei minatori. I suoi uomini fecero fuoco direttamente sulla folla. Nella fioca luce dell'alba gli scioperanti si sparpagliarono sotto una pioggia di piombo. Dodici rimasero sul terreno, alcuni morti, altri in agonia.
5)   Con il nome di Strage di San Valentino si identifica il massacro compiuto a Chicago il 14 febbraio 1929 con il quale gli uomini di Al Capone sterminarono la banda di Bugs Moran. In totale furono 7 le persone assassinate.
6)   Il massacro del McDonald's di San Ysidro  fu una strage in un ristorante McDonald's avvenuta nel quartiere di San Diego San Ysidro il 18 luglio 1984. L'esecutore, il quarantunenne James Huberty, sparò uccidendo 21 persone e ferendone 19, prima di essere ucciso da un cecchino della SWAT  (acronimo inglese per Special Weapons And Tactics (in origine era Special Weapons Assault Team), è un termine usato negli Stati Uniti d'America per indicare le unità speciali di polizia destinate a compiti ad alto rischio, come operazioni anti-terrorismo, salvataggio di ostaggi e antisommossa).
7)   La sparatoria sul ponte di Brooklyn è avvenuta il 1º marzo 1994 a New York. In questo attacco, l'immigrato libanese Rashid Baz sparò contro un furgone con 15 passeggeri a bordo - tutti studenti che appartenevano al movimento ebreo ortodosso Chabad-Lubavitch - e che viaggiava sul ponte di Brooklyn. Baz usò una pistola Cobray semi-automatica per mitragliare il furgone, e una pistola Glock 9-mm semi-automatica per sparare contro gli studenti. Aveva con sé, nel bagagliaio, anche un fucile calibro 12 Armsel Striker. Quattro studenti vennero seriamente feriti. Tra i due più gravi c'era Ari Halberstam, uno studente di sedici anni, che morì quattro giorni dopo per una pallottola alla testa. L'altro studente, anch'egli colpito alla testa, subì danni cerebrali permanenti.
8)   Il massacro della Columbine High School fu una strage in ambito scolastico avvenuta il 20 aprile 1999 e coinvolse alunni e insegnanti di una scuola superiore del distretto amministrativo di Columbine, non lontano da Denver (Colorado): due studenti della Columbine High SchoolEric Harris e Dylan Klebold, si introdussero nell'edificio armati e aprirono il fuoco su numerosi compagni di scuola e insegnanti. Al termine della sparatoria rimasero uccisi 12 studenti e un insegnante, mentre 24 furono i feriti
9)   La strage della Xerox avvenne il 2 novembre 1999 in un edificio della Xerox Corporation ad Honolulu, nelle Hawaii. Il tecnico Byran Koji Uyesugi sparò ad otto persone, uccidendone sette (sei colleghi e il suo supervisore). È stata la strage con più vittime nella storia delle Hawaii.
10)              Il cecchino della Beltway si riferisce all'autore (in seguito si scoprirà che gli autori erano due) di una serie di aggressioni con armi da fuoco, pianificate, coordinate e messe in atto nell'arco di tre settimane dell'ottobre 2002 in MarylandVirginia e Washington. Dieci persone furono uccise e tre gravemente ferite in luoghi diversi e apparentemente privi di collegamento nell'area metropolitana di Washington D.C. e lungo la Interstate 95 in Virginia.
11)               Il massacro al Virginia Polytechnic Institute fu un fatto di cronaca nera accaduto lunedì 16 aprile 2007 perpetrato dallo studente coreano Cho Seung-hui nella scuola superiore Virginia Polytechnic Institute and State University, a Blacksburg nello stato della Virginia. Il massacro, il secondo più grave massacro scolastico nella storia degli Stati Uniti dopo il disastro della Bath School è costato la vita a 33 persone (incluso l'omicida), mentre altre 29 hanno riportato ferite di diversa entità.
12)              La sparatoria di Tucson del 2011 è una strage avvenuta l'8 gennaio 2011 a Casas Adobes, sobborgo nord-occidentale di Tucson in Arizona, ad opera di Jared Lee Loughner, che ha comportato la morte di 6 persone e il ferimento di altre 14, tra cui la deputata democratica dell'Arizona Gabrielle Giffords, bersaglio principale dell'azione.
13)              Il massacro di Aurora fu un fatto di sangue avvenuto nella cittadina di Aurora, nel Colorado nel 2012. Nella notte tra il 19 e il 20 luglio James Holmes, ex dottorando di neuroscienze ventiquattrenne, ha aperto il fuoco durante la proiezione della prima del film Il cavaliere oscuro - Il ritornoin un cinema di Aurora, in Colorado. L'attacco ha ucciso 12 persone e ne ha ferite 58.
14)              Il massacro alla Sandy Hook Elementary School è un evento avvenuto il 14 dicembre 2012, presso la Sandy Hook Elementary School, situata a Sandy Hook, borgo  della città di Newtown in Connecticut (USA), nel quale Adam Lanza, di 20 anni, ha aperto il fuoco all'interno della scuola elementare, causando la morte di 27 persone, 20 delle quali bambini di età compresa tra i 6 e i 7 anni, suicidandosi prima dell'arrivo della polizia. Lanza aveva precedentemente ucciso la madre mentre si trovava a casa e poi si era recato in auto alla scuola per mettere in atto il massacro utilizzando armi che erano regolarmente in possesso della madre.
15)              Il massacro di Charleston è stata una sparatoria di massa avvenuta il 17 giugno 2015 presso la Emanuel African Methodist Episcopal Church, una chiesa gospel di Charleston, nella Carolina del Sud, nel quale Dylann Roof, di 21 anni, aprì il fuoco all'interno della chiesa, causando la morte di 9 persone e il ferimento di una. Dopo essere stato catturato, Roof dichiarò agli inquirenti che era sua intenzione scatenare una guerra razziale.
16)              La strage di San Bernardino è stata una sparatoria avvenuta in un centro sociale per disabili a San Bernardino, in California, il 2 dicembre 2015. Intorno alle 10:59 Syed Rizwan Farook e Tashfeen Malik, marito e moglie, dopo aver lasciato in custodia la propria figlia alla madre di Farook, si recarono all'Inland Regional Center, un centro sociale per disabili, mascherati e armati di pistole e fucili. Una volta entrati aprirono il fuoco contro la folla, uccidendo all'istante 14 persone e ferendone altre 24, tra cui due poliziotti. I due attentatori furono uccisi in uno scontro a fuoco con i poliziotti a 2 km dal luogo della strage, come confermato dal capo della polizia.
17)              La strage di Orlando è stata una sparatoria di massa avvenuta all'interno del night club Pulse di Orlando in Florida, night club frequentato da omosessuali, nella notte tra l'11 e il 12 giugno 2016. Nella strage sono state coinvolte più di un centinaio di persone. Le vittime accertate sono state 49, oltre all'attentatore, mentre i feriti sono stati 58.
18)              La strage di Dallas è stata una sparatoria di massa, avvenuta tra il 7 e l'8 luglio 2016, perpetrata da Micah Xavier Johnson con l'obiettivo di colpire alcuni agenti di polizia in seguito alle recenti uccisioni di cittadini afroamericani da parte delle forze dell'ordine americane. La sparatoria, infatti, è avvenuta alla fine di una protesta pacifica organizzata contro gli omicidi di Alton Sterling a Baton RougeLouisiana e di Philando Castile a Falcon Heights, nel Minnesota, avvenuti pochi giorni prima. 6 morti compreso il Killer
19)              La sparatoria di Baton Rouge del 17 luglio 2016 è stata una sparatoria di massa, perpetrata da Gavin Eugene Long, con l'obiettivo di colpire alcuni agenti di polizia. Il conflitto a fuoco ha portato all'uccisione di 3 agenti di polizia e dello stesso responsabile della sparatoria, mentre altri tre ufficiali sono rimasti feriti, tra cui uno in condizioni ancora molto gravi. Tra gli agenti rimasti vittime della sparatoria, due lavoravano presso il dipartimento di polizia di Baton Rouge, mentre un altro era membro dell'East Baton Rouge Parish Sheriff's Office
20)              Las Vegas, 2 ottobre 2017: 60 morti e 527 feriti.



Fabrizio Giulimondi

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