giovedì 8 dicembre 2016

"SULLY" DI CLINT EASTWOOD

Locandina Sully
Il grande cinema patriottico americano torna con “Sully” del regista-mito   Clint Eastwood,  che emoziona il suo pubblico con un film tratto da una storia vera. Il 15 gennaio 2009 un aereo di linea partito dall’aeroporto La Guardia di New York perde i suoi due motori dopo l’impatto con un nutrito stormo di uccelli e viene fatto ammarare direttamente sul fiume  Hudson. I comandante Sully ( interpretato da un magico Tom Hanks) e il primo ufficiale (il bravo Aaron Eckhart) salveranno la vita ai 155 passeggeri e alla crew in un atterraggio senza precedenti su acqua. Nonostante tutto i protagonisti della vicenda subiranno una indagine da parte degli organismi della aviazione federale civile.
La pellicola esalta, come tutta l’opera dell’attore-regista, l’eroismo dell’uomo qualunque. Al pari di One dollar baby e di Gran Torino, Sully racconta  l’eroe della porta accanto che si erge sugli altri  semplicemente facendo il proprio  dovere. Il  dovere visto da Clint Eastwood è condito con quel pizzico di intuito esperienziale e di quel genio che solo un essere umano possiede, un genio che non si fa  catturare dall’automatismo ottuso delle macchine. L’eroe di Eastwood non appartiene alla mitologia ellenica ma al quotidiano, fatto di normalità, famiglia, affetti, lavoro e nobiltà d’animo.
Gli occhi dello spettatore sono incollati allo schermo, le pulsazioni cardiache crescono, le mani tormentano i braccioli, finché verso il crepuscolo della narrazione arriva lui, in carne ed ossa: il pilota Chesley Sullenberger,  con i “suoi” passeggeri. La mente è scossa dal ricordo delle ultime battute del capolavoro di Steven Spielberg   Schindler’s list, quando gli ebrei salvati dallo sterminio gettano un sasso nel giardino dei giusti in ricordo del loro straordinario salvatore, passato dal nazismo all’umanità.

Fabrizio Giulimondi 

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