mercoledì 2 novembre 2016

"L'ESTATE FREDDA" DI GIANRICO CAROFIGLIO


L' estate fredda
Ho una lunga esperienza recensoria dei racconti (La velocità dell’angelo nella raccolta Cocaina) e dei romanzi (Ragionevoli dubbi, Il silenzio dell’onda, Il bordo vertiginoso delle cose, Le regole dell’equilibrio) del magistrato-scrittore Gianrico Carofiglio.
L’ultima sua fatica proposta al pubblico edita dalla Einaudi è “L’estate fredda”, la cui storia si svolge fra la “Strage di Capaci” del 23 maggio 1992 e quella del 19 luglio che coinvolse Paolo Borsellino e la scorta. Seguendo il cliché della recente giallistica propria di De Giovanni e Camilleri ci imbattiamo di nuovo nel maresciallo dei carabinieri Pietro Fenoglio (il cui cognome evoca quello del grande Scrittore piemontese). Il maresciallo Fenoglio incarna  i tratti caratteriali peculiari dei protagonisti dei libri di Carofiglio: il pensiero moraleggiante e ideologicamente orientato; il loro essere precisini e perfettini; il volteggiare sopra gli altri con un indubbio sentore personale di superiorità nascosto dietro una apparente, quanto falsa, modestia. L’attenzione e l’attrazione è per i criminali, anche di alto cabotaggio, contestualmente  ad un certo senso di fastidio per la gerarchia e l’autorità. I veri eroi sono gli appartenenti alle forze dell’ordine (precipuamente i carabinieri), mentre i magistrati sono attori non protagonisti che apportano alla narrazione il caratteristico elemento tecnico proprio dello stile di Carofiglio. Il magistrato prevale sullo scrittore intrattenendo il suo pubblico con numerosi ed utili richiami al codice penale  e di procedura penale, oltre con dettagliate descrizioni degli istituti giuridici coinvolti e dei passaggi procedimentali e processuali.
In maniera stravagante ed inspiegabile in pieno core delle vicende raccontate, durante un lungo ed intenso interrogatorio di un malavitoso pugliese collaborante di giustizia, l’interrogato nel giro di poche pagine  compie due affermazioni in netto contrasto fra di loro, senza che gli inquirenti eccepiscano alcunché.
Incredibile ma Autore ed editor non si sono accorti di nulla!
Carofiglio adopera l’usuale  forma  linguistica  piacevole ed estremamente  scorrevole, consentendo un’agile e veloce lettura.

Fabrizio Giulimondi

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