mercoledì 22 gennaio 2014

"DISCONNECT" DI HENRY ALEX RUBIN

Locandina italiana Disconnect

Duro, implacabile, impietoso,  “Disconnect “di Henry Alex Rubin si muove al ritmo di riprese nevrotiche e schizoidi e dei brani ansiogeni tecno e rap di Max Richter.
Tre storie di nuclei familiari “senza famiglia”, senza affetti e senza legami, che vengono gettate nel frullatore del web e delle chat, ove pornografia minorile e scherzi informatici, coloriti di noia e di abissale superficialità,  si trasformano spasmodicamente in crimini e, fatalmente, in tragedia.
Ogni minuto di proiezione è un pugno allo stomaco e, soltanto allo scader del the end di un film che consiglio-sconsiglio ai ragazzi al di sotto dei quattordici  anni, i tre  drammi che esplodono contemporaneamente davanti agli occhi dello spettatore, sono trapassati da un  baluginio di speranza, che ha il gusto  di sentimenti veri, ritrovati, riscoperti e  che sa di un abbraccio dato da  una sorella al fratello in coma, dopo aver tentato di darsi la morte.
Fabrizio Giulimondi


Nessun commento:

Posta un commento