sabato 30 marzo 2013

"BENVENUTO PRESIDENTE!" DI RICCARDO MILANI


Benvenuto Presidente! - visualizza locandina ingrandita
“Benvenuto Presidente!” di Riccardo Milani con Claudio Bisio, la veramente bella Kasia Smutniak, Beppe Fiorello, Remo Girone e  Piera degli Espositi, ridanciana ed intelligente commedia all’italiana, mai così profetica come in questi giorni.
Il nostro protagonista si trova ad essere eletto Presidente della Repubblica italiana, suo malgrado,  a causa di schermaglie politiche fra  Destra e Sinistra, che indicano e votano come Capo dello Stato Giuseppe Garibaldi. Peccato che il personaggio interpretato da Bisio abbia proprio questo nome e cognome, 50 anni di età ed un certificato del casellario giudiziale immacolato, così come prevede la Carta Costituzionale. Ovviamente porterà nel Palazzo del Quirinale l’anarchia, sconvolgendo prima, e facendo innamorare dopo, la vice Segretaria Generale della Presidenza della Repubblica, la bellissima Smutniak, baluardo delle regole del cerimoniale. Oltre il caos, però,  sarà latore anche di una ventata di rivoluzionarie novità tutte a vantaggio del Popolo italiano.
Il finale è coraggioso, perché fa dire al Presidente della Repubblica all’atto delle sue dimissioni dinanzi alla Camera dei Deputati, che il “cittadino”, la  tanto osannata “società civile”, il quisque de pupulo, sempre pronti a lanciare pietre contro i politici, tutti ladri, tutti corrotti, tutti cattivi, non sono affatto immuni da pecche gravi, pure gravissime, simili invero, nelle loro condotte di vita, personali e professionali,  ai tanto vituperati esponenti politici (la pellicola è rigorosamente bipartisan).
 Aggiungo io, supportato dagli attuali fatti di cronaca istituzionale e parlamentare: mi chiedo quanti di coloro che sono in costante stato di scandalo  in ragione dell’uso delle auto, dei cellulari, degli alloggi di servizio e dai lauti stipendi degli “altri”, nel momento in cui divenissero loro stessi possessori di tutto ciò se ne priverebbero sdegnosamente e subitaneamente.
“La risposta, amico mio, sta soffiando nel vento!”…caro, vecchio, sempre attuale Bob Dylan.

Fabrizio Giulimondi

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